Si è conclusa pochi minuti fa la conferenza stampa del Venezia, che dopo la scelta di date e orari dei playout, in seguito alla penalizzazione di 20 punti che ha di fatto salvato il Palermo, annuncia battaglia. A prendere la parola è stato il direttore generale del club lagunare Dante Scibilia.
«Oggi abbiamo convocato questa conferenza affinché ogni componente della società esprima il suo libero parere sulla vicenda. Due giorni fa eravamo salvi, ci sono state fatte rassicurazioni anche telefoniche, dopo la sentenza sul Palermo, improvvisamente ci hanno detto che avremmo dovuto disputare i playout. Nel momento in cui quella sentenza era esecutiva, i playoff si sono giocati, ma i playout no. Dopo 20 giorni, per titolare i diritti delle società coinvolte, ci viene detto in due giorni che dobbiamo giocare gli spareggi. Questa decisione viene presa senza aspettare il consiglio federale, come previsto, in maniera repentina. Si revoca addirittura il consiglio di Lega che avrebbe dovuto fissare le date, io mi chiedo perché questo cambio di atteggiamento, la risposa non la so, ma so che il Venezia ne risulta fortemente penalizzato. Da quest’interpretazione delle sentenze, di tutte queste parole, gli unici a essere penalizzati siamo noi. Dopo 20 giorni che eravamo in vacanza, ci dicono che ci dobbiamo giocare una stagione. Faremo di tutto per tutelare il Venezia football club, per i tifosi, per i soci e gli imprenditori. Si prende occasione per esportare solo il peggio del peggio del nostro paese, siamo stati trattati come una realtà provinciale, c’è stata mancanza di rispetto e considerazione nei nostri confronti. Andremo avanti sulla nostra strada, ho letto che chi porterà avanti la propria battaglia per non disputare i playout, subirà sorprese. Se sono confermate queste frasi, sarebbero veramente negative. Non penso che si possa dire che il Venezia non ha il diritto a difendersi, come hanno fatto le varie squadre, le altri parti sono state tutelate. Noi impugneremo la determina del presidente di lega Mauro Balata, ci sono varie argomentazioni che riteniamo penalizzanti. Siamo l’agnello sacrificale, ci è stato detto che non potevamo tutalarci prima, perché eravamo salvi. Eravamo pronti a fare i playout 3 giorni dopo il termine del campionato, non si può dire a una squadra che dopo 4 giorni dovrà andare a giocare i platyout. Se oggi si vuole risolvere un problema, che è politico, dicendo che si deve giocare una partita di calcio, stiamo sbagliando tutto. Non è la soluzione dei problemi. I problemi così non si risolvono, ma si puniscono le uniche società che hanno sempre rispettato i regolamenti. E’ inaccettabile, la società adirà tutte le vie legali per tutelare tutti i propri interessi. Il presidente non si preoccupa che era stato deliberato all’unanimità che non si potesse giocare nelle finestre dedicate alle nazionali, quantomeno andava convocata un’altra riunione. Ricorreremo al Tar».
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