di EDOARDO CIOFFI

Focus sulla gestione del paziente iperteso“, questo il titolo del convegno organizzato dalla Sismed, Società Italiana Scienze Mediche, e svoltosi stamane al Novotel di Salerno.

Una mattinata ricca di nozioni scientifiche sull’ipertensione arteriosa, che resta una delle condizioni più frequenti nei Paesi industrializzati, ma pure sull’importanza di creare un’alleanza tra le figure mediche. Nella sala congressi della struttura di via Generale Clark, sono stati presentati diversi lavori scientifici, divisi in tre sessioni, sulla gestione del paziente iperteso e sull’alleanza tra il medico di Medicina Generale e lo specialista. Relazioni che hanno permesso un focus dettagliato sull’argomento, consentendo un’ampia valutazione della stessa condizione clinica da più punti di vista. Nella prima sessione, moderata dal dottor Antonio Casciello e dalla dottoressa Titti D’Ambrosio, si è parlato di appropriatezza ed efficacia nella gestione del paziente iperteso. Tra i relatori, oltre a Casciello, che ha mostrato le nuove linee guida europee circa la gestione del paziente iperteso, hanno preso la parola i medici Alessandro Pisaturo, Antonietta Florio, Pasquale Predotti e Matteo Rispoli. Pisaturo ha parlato del rapporto tra il medico di famiglia ed il paziente iperteso, sottolineando quanto sia diffuso il riscontro di valori elevati di pressione arteriosa nell’ambulatorio di Medicina Generale. Circa il 30% dei pazienti che afferiscono allo studio del medico di famiglia massimalista, presentano ipertensione arteriosa e va perciò ribadita l’importanza di un corretto stile di vita, ancor prima della prescrizione dei farmaci antipertensivi. Sottolineata pure l’importanza dell’automisurazione e di un costante monitoraggio dei valori pressori, per far sì che la situazione non degeneri. La dottoressa Florio, medico in Formazione Continuità Assistenziale, ha poi affrontato la tematica della gestione del paziente iperteso basandosi sulla propria esperienza in guardia medica, trattando pure la cosiddetta “crisi ipertensiva”, ampliata poi anche da Predotti nella relazione successiva. Infine, è toccato a Rispoli, medico di Medicina Generale e specialista in Cardiologia, nonché consigliere nazionale della Sismed, che ha affrontato la delicata tematica dell’ipertensione nel paziente anziano, fornendo diversi spunti importanti. Anzitutto, si è parlato di aderenza terapeutica, ovvero del grado in cui il paziente segue le raccomandazioni del medico riguardanti dosi, tempi e frequenza dell’assunzione del farmaco per l’intera durata della terapia, e poi si è discusso anche dell’importanza dell’holter pressorio. Tenendo sempre conto dell’appropriatezza, tale procedura diagnostica può essere utile per misurare costantemente la pressione arteriosa, registrando i risultati durante le 24 ore per avere un quadro più chiaro della condizione del paziente.

Nella seconda sessione, moderata dai dottori Gianpiero Sica e Marianna Stile ed incentrata sulla ricerca del danno d’organo nel paziente iperteso, hanno preso la parola gli specialisti Giorgio De Santis, Giuseppe Palladino, Rodolfo Citro e Giuseppe Mastroroberto. I quattro medici hanno analizzato rispettivamente occhio, rene, cuore e cervello, mostrando nei loro lavori scientifici i risvolti che l’ipertensione arteriosa può avere sui vari organi.

Infine, la terza parte del convegno, basata sul ruolo dell’imaging nella stratificazione prognostica, è stata moderata da Pasquale Cirillo, Alessandro Pisaturo e Rodolfo Citro, ed ha visto gli interventi di Lucia Soriente e Luca Adesso. La dottoressa Soriente, ricollegandosi a quanto detto nella sessione precedente dal collega Citro, ha parlato di ecocardiografia nel paziente iperteso, mentre il dottor Adesso, cardiologo ambulatoriale dell’Asl di Salerno, ha esposto un’interessante relazione sull’ecodoppler dei tronchi sovraortici.

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