di NICOLA LANZILLI

Ad ogni compleanno che si rispetti non possono mancare parenti e amici di sempre, e così è stato anche ieri sera, nel giorno in cui la Salernitana ha spento le sue prime 100 candeline. Circondata dall’affetto della sua gente la Bersagliera ha ricevuto l’omaggio anche delle storiche tifoserie gemellate, presenti in massa per festeggiare uno ambito traguardo. Da sempre l’unione di colori è simbolo di amicizia e fratellanza, ed ecco che nell’ondata granata che ha invaso l’esterno dello Stadio Arechi faceva capolino il biancorosso dei fratelli baresi e di quelli di Barletta, l’amaranto dei reggini insieme all’azzurro dei bresciani, degli andriesi e dei ragazzi giunti da Gelsenkirchen. Il verde delle bandiere degli ultras Monopoli e di quello, misto al nero e arancione degli amici veneziani. Tutti hanno voluto esserci in segno di affetto e stima nei confronti di una piazza da sempre amata come fosse la loro.

Qualcuno, in rappresentanza del proprio movimento ultras ha esternato tutta l’emozione di vivere una serata speciale con chi da sempre ha mostrato rispetto e solidarietà. “Per noi è una gioia immensa essere qui stasera e onorare i 100 anni della Salernitana con i nostri fratelli. In memoria di questa serata e per celebrare lo storico gemellaggio abbiamo creato una bandiera con i simboli del cavalluccio e del gabbiano”, le parole di Donato degli Army Korps di Monopoli. “Questa gente merita la Champions, altro che la serie A. E’ un orgoglio poter festeggiare con questi tifosi una serata così importante. Pochi giorni fa abbiamo perso uno spareggio ma non m’interessa. Essere ultras va oltre il risultato, oltre la categoria. E’ dal 1987 che seguo il Venezia in trasferta in qualsiasi serie e ricordo benissimo quando 20 anni fa festeggiammo insieme la promozione in serie A. Da sempre le nostre tifoserie sono legate da grande amicizia e un profondo rispetto. Spero che prima o poi tutto questo si trasformi in gemellaggio”, il pensiero di Andrea, storica figura della Curva Sud del Venezia Mestre. Al quale han fatto seguito l’omaggio di Alessandro, Mario, Antonio e Raffaele ultras dell’Andria: “Vedere l’attaccamento di questa piazza è il chiaro segnale di quanto questa città ami la Salernitana. E noi non possiamo che augurargli tutto il bene. Per noi è un onore portare avanti un legame così forte che dura da oltre 20 anni con una tifoseria spettacolare. Essere ultras è questo, unione fratellanza e solidarietà”. Ultimo, ma non per importanza, il racconto di Mimmo “il Poeta” rappresentante dei Seguaci della Nord di Bari che ha voluto ribadire con vigore, anche successivamente sul palco, l’unione che lega i popoli delle due città: “La nostra presenza è importante anche perché quest’anno sul campo non abbiamo avuto occasione di incontrarci. Ovviamente anche noi abbiamo tifato Salernitana affinchè conquistasse la salvezza perché è uno scempio vedere piazze come le nostre in queste categorie. Siamo venuti qui ad omaggiare un gemellaggio storico che dura da oltre 30 anni e che nessuno potrà mai scalfire. La città di Bari con i componenti della Curva è venuta qui ad onorare questa festa e un traguardo importante per la gente di Salerno che merita ben altri palcoscenici”.

Prima della conclusione della notte più lunga della storia granata, i vari gruppi ultras sono stati invitati sul palco dai presentatori Gianni Novella e Anna Maria Baccaro per celebrare il forte legame che li lega alla città di Salerno e festeggiare con cori, sciarpate, abbracci e applausi i 100 anni dell’amata e rispettata Salernitana.

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