di STEFANO MASUCCI
Ieri ha passato la mezzanotte all’Arechi, stasera la festa organizzata dal Comune. Tra un evento e l’latro, nel mezzo c’è stato anche il blitz a San Gregorio Magno, probabile sede del prossimo ritiro estivo della Salernitana, Leonardo Menichini ha voluto fare tappa anche alla Mostra per il Centenario al Parco dell’Irno. Guidato dai ragazzi dell’Associazione 19 Giugno 1919, il tecnico di Ponsacco ha sfilato tra maglie e gadget, soffermandosi alla raccolta di foto nella sezione “Uomini da ricordare”, dove pure il tecnico può vantare la sua fotografia. «Carletto Perrone, amico mio», ha scherzato Menichini ricordando il rapporto con il collega che ha riportato l’allora Salerno Calcio tra i professionisti, dopo essersi soffermato nell’angolo dedicato al compianto Agostino Di Bartolomei con il quale il Menico ha giocato per due stagioni ai tempi della Roma «quando ho visto la sua foto onestamente sono rimasto toccato, abbiamo giocato due anni assieme».
Sulla Centenario, arrivato dopo l’agognata salvezza contro il Venezia il Menico racconta le sue emozioni: «Squadra che ha avuto tante vicissitudini, gioie ma tanti dolori, è stato un momento emozionante, da ricordare. Nella mia bacheca non può mancare Salernitana-Benevento, è stata la gara che ci ha permesso di sorpassarli e prenderci il vantaggio decisivo per la B. Ce ne sono altre anche in quell’anno, poi chiaramente dico i playout con il Lanciano e con il Venezia, essere rimasti in B è motivo d’orgoglio e gioia, soprattutto per la città – anche perché come gli dice simpaticamente un tifoso, “qui vicino c’è il Cimitero, se avessimo perso a Venezia…”-. Ho pensato anche al Centenario in quei giorni, pensavo al clima che ci sarebbe stato nel corso di queste manifestazioni, sono veramente felice. Sono stato a vedere la sede del ritiro, vediamo. Cosa vorrei vedere alla prossima mostra? So cosa volete che dica, ma sono scaramantico e non lo dico…».