Gian Piero Ventura ritorna a parlare e chiede rinforzi. Il tecnico della Salernitana, direttamente dal ritiro di San Gregorio Magno, chiede almeno tre sforzi per completare la rosa: “Io non faccio il mercato, lo aspetto. La squadra è incompleta in tutti i reparti, lo sappiamo e lo ripetiamo sia io che il presidente Lotito e il direttore Fabiani. Speriamo arrivino presto nuovi calciatori così da poter dare subito un’identità precisa alla squadra”. Si scivola poi sul tema Cerci: “Non è detto che arrivi, ha caratteristiche diverse rispetto ai calciatori presenti in rosa. E’ un calciatore che mi ha telefonato più volte e mi ha dato la sua disponibilità a ritornare con me dopo due anni difficili e con voglia di dare le risposte e magari potremmo sfruttare la sua rabbia. C’è bisogno di prendere calciatori che abbiano una finalità nella rosa. Ci sono mille tipi di calciatori e noi abbiamo bisogno di caratteristiche specifiche”.
Ventura dà il suo giudizio sul ritiro: “Sono soddisfatto di quanto fatto in queste due settimane, ho trovato grande disponibilità da parte della squadra. Fisicamente ho una squadra già pronta grazie alla grande dedizione al lavoro di questi ragazzi. Arrivavamo in questo ritiro in quello che era un anno zero: bisognava ricostruire dopo un quasi fallimento, cambiare mentalità. Ci sono degli step da superare cercando di partire dalle fondamenta che ha bisogno di tempo anche perché siamo ancora al 30%. La squadra ha pazienza, nonostante le tante difficoltà soprattutto nel gestire con calma e serenità il pallone. Ora ciò che manca è la personalità che questa squadra deve acquisire anche nell’idea di gioco. Volevo iniziare il ritiro con la squadra fatta ma non è una polemica con la società: chi è qui con noi sta lavorando bene e viaggiando in un’unica direzione. Ai calciatori dico sempre di doversi fare delle domande, così come la squadra che cosa vuole fare e quale strada prendere per raggiungere i propri obiettivi. Si vince non con l’acquisto dei calciatori ma inserendoli in un contesto inattaccabile, questo è quello che conta, altrimenti si mette stress ai calciatori. Ciò che conta è la serenità e le conoscenze”.
Ventura parla anche dell’atteggiamento dei tifosi. “Riaverli con noi è il primo obiettivo. Per essere leggermente diversi bisogna iniziare a pensare in maniera diversa: bisogna creare i presupposti per vincere altrimenti si parla del nulla. Si tratta di un occasione importante per la Salernitana, mi sono tuffato qui con grande entusiasmo e vorrei essere ricordato per l’allenatore che ha riportato la gente allo stadio. Il triangolare? E’ un test che non considero importantissimo anche perché in questi giorni lavoreremo senza sosta. Vogliamo fare bene davanti al nostro pubblico ma non mi preoccupo. C’è grande voglia, si percepisce ma al campionato manca un mese e la città deve sapere che per ritornare dove si vuole non lo si fa con le parole, con le promesse ma con il lavoro, la professionalità, caratteristiche fondamentali. Affronto il Bari, dove abito, e so già che poi non potrò prendere più nemmeno il caffè se vinco”.
