di EDOARDO CIOFFI

A dieci anni dal sisma che colpì l’Aquila, la città abruzzese oggi si presenta rinnovata. Le cicatrici di quel terribile 6 aprile del 2009 restano, indelebili, nei luoghi più significativi della città e nei cuori di chi è rimasto. Perchè il terremoto che colpì il capoluogo abruzzese ebbe effetti devastanti, con oltre 300 vittime e migliaia di feriti in una città quasi totalmente distrutta.

In questi dieci anni, però, alacre è stato il lavoro di tutta la popolazione aquilana, che si è impegnata affinchè la città tornasse a splendere, riemergendo dalle macerie. L’amore per la città è spesso concetto che viene “sbandierato”, sotto forma di slogan, dai sostenitori più accaniti delle squadre cittadine. Lo sport, infatti, riveste sempre una parte importante nel legame con la città ed anche in questo caso ha giocato un ruolo fondamentale.

I RED BLUE EAGLES, DAL 1978 A DIFESA DELL’AQUILA
Nonostante lo sport più popolare al mondo sia il calcio, a l’Aquila il rugby è sempre stata l’attività sportiva più importante. Nel 1927 fu fondato il club calcistico e nove anni più tardi quello rugbystico ma storicamente, nel capoluogo abruzzese, ha avuto sempre più seguito il rugby. Negli anni ’80, infatti, la palla ovale “tirava” maggiormente rispetto al pallone rotondo e mentre i rossoblu del calcio si barcamenavano tra i campionati di Interregionale e serie C2, i neroverdi abruzzesi del rugby si cucivano sul petto il tricolore, dopo esser risultati i più forti della massima serie. Tuttavia, l’Aquila del calcio, sin dal 1978, ha sempre avuto un gruppo di aficionados al proprio seguito: i Red Blue Eagles. Le aquile rossoblu, dall’acronimo R.B.E., con passione e sacrificio cominciarono a seguire le sorti del club abruzzese, portando avanti ideali che tuttora si stanno tramandando ai più giovani. Il gruppo ultras dell’Aquila si è fatto apprezzare nel panorama curvaiolo nazionale soprattutto negli ultimi anni, quando grazie ai social c’è stata, per tutti, più visibilità.

L’INVENTIVA, LA SOLIDARIETA’ E LA FIERA APPARTENENZA A SQUADRA E CITTA’ 
Un giorno all’improvviso“, sulle note de “L’estate sta finendo”, pezzo dei Righeira del 1985, è diventata da diversi anni la colonna sonora dei tifosi del Napoli. In realtà, il coro che richiama il brano del duo musicale italiano, è partito proprio dai gradoni dell’impianto sportivo “Gran Sasso d’Italia-Italo Acconcia“. Il video di cinque anni fa dei circa 200 sostenitori rossoblu che, in un coro a ripetere, “urlano” il proprio amore verso la propria città e la squadra di calcio che la rappresenta, ha superato di gran lunga le 370mila visualizzazioni social, sul portale YouTube, dove è possibile trovare diversi video del tifo. In tanti, poi, lo hanno “ripreso” – come accade spesso nelle Curve d’Italia, dove i motivetti dei cori tendono, in gran parte, a ripetersi e ad essere “copiati” – e sia in Italia che all’estero, spopola questo “tormentone”. Non è passato inosservato, infatti, lo stesso coro cantato anche dai tifosi di Liverpool ed Atletico Madrid, durante le sfide disputate dalle due blasonate compagini in Champions League. Non soltanto “un giorno all’improvviso”, però, per i ragazzi dell’Aquila, che hanno ideato tanti altri cori ben ritmati e dai testi sempre molto significativi. Le tematiche principali, sono il sostegno alla casacca e l’amore viscerale per una città che ha vissuto momenti duri ma col tempo ha saputo rialzarsi. Tra le tante iniziative che hanno visto protagonisti i R.B.E. ’78, ci sono anche diverse campagne solidali. Tre anni fa, infatti, un violento sisma colpì il Lazio, creando ingenti danni soprattutto nelle zone di Amatrice ed Accumuli. I Red Blue Eagles, che ben sapevano le difficoltà di quei momenti, scesero in campo, con l’iniziativa “Ultras d’Italia per Amatrice“. Un progetto che li vide come promotori ma coinvolse tantissimi gruppi ultras del Belpaese, i quali raccolsero ben 161mila euro, permettendo la realizzazione di due campi polivalenti (CLICCA QUI per leggere la notizia). L’allora sindaco di Amatrice, nonchè allenatore di calcio ed ex calciatore rossoblu, Sergio Pirozzi, non ha mai smesso di ringraziare il mondo degli ultras ed in particolar modo i ragazzi dell’Aquila, da sempre presenti, in maniera concreta, al fianco dei terremotati.

L’AIUTO DI PIROZZI E LA SOCIETA’ IN MANO AGLI ULTRAS
Dopo la stagione di serie D 2017-18, la squadra rossoblu non riuscì ad iscriversi ed andò incontro al fallimento, ripartendo dalla Prima Categoria. Anche sui campetti di periferia, gli ultras non abbandonarono la propria squadra del cuore, dando spettacolo da un punto di vista di colore, calore e passione. La stagione scorsa, vide l’Aquila vincere il campionato ed approdare in Promozione ma in questi mesi sono sorti alcuni problemi circa l’iscrizione al torneo conquistato sul campo. La società che aveva ereditato il club dalle ceneri dell’Aquila, fondando l’Associazione Sportiva Dilettantistica Città di L’Aquila, non riusciva più a garantire solidità e così gli ultras hanno chiesto una mano proprio a Sergio Pirozzi, oggi consigliere della Regione Lazio, che è prontamente sceso in campo per aiutare gli aquilani. Importante pure il contributo di Tito Capriccioli, patron dell’Amatrice Calcio, che con Pirozzi ha fatto arrivare 8mila euro nelle casse del club abruzzese, per evitare di farlo “morire” nuovamente. La società rossoblu, che ora è capitanata proprio dai Red Blue Eagles 1978 e dall’associazione Supporters Trust Iaquilame, potrà dunque affrontare il campionato di Promozione abruzzese grazie anche all’aiuto arrivato da Amatrice. Perchè nel momento del bisogno, c’è sempre chi è pronto a tendere una mano, pur di non far morire sogni e passioni che si tramandano da generazioni.

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