“Buon viaggio, capirai quanto è dura portare avanti la giornata da dirigente”. Angelo Fabiani si concede una battuta per introdurre Emanuele Calaiò all’interno dello staff dirigenziale del settore giovanile della Salernitana, dopo l’addio al calcio giocato annunciato ieri.
“Calaiò aveva un contratto importante a Parma, si è decurtato gran parte dell’ingaggio. Emanuele aveva le sue richieste, anche quest’anno, richieste mai prese in considerazione né da noi che da lui, il suo desiderio era di legarsi a Salerno prima come calciatore, poi eventualmente come dirigente. Io non sono nuovo a questi colpi ad effetto, quando vedo le qualità in un uomo che possono essere messe a servizio della squadra l’ho sempre fatto, l’ho fatto con Grassadonia, che il sottoscritto ha svezzato, l’ho fatto con Alberto Bianchi, attuale collaboratore. Devo ringraziare Ventura, che era già alle conoscenze della volontà di Calaiò, ci tengo a dire che era programmata questa decisione, non integriamo nessuno in rosa, sono felice di inserire questo tassello nel settore giovanile. A breve diremo il giorno del ritiro delle maglie del Centenario, il ritiro si farà allo stadio Arechi, comunicheremo gli orari.
Sul ruolo che l’arciere avrà nella sua nuova avventura:
“Emanuele avrà un ruolo prettamente tecnico, curerà la parte tecnica e dirigenziale, non farà l’allenatore girerà per tutta la provincia di Salerno, ci sono ottimi elementi da scoprire, in questi 5-6 anni di militanza da parte mia vi posso garantire che abbiamo diversi giocatori in giro per l’Italia di proprietà della Salernitana, che costituiranno un patrimonio della società. L’anno scorso è stato un anno disgraziato, purtroppo il calcio non è una scienza esatta, ma il progetto per il centro sportivo per settore giovanile va avanti, a breve incontreremo l’assessore, sarebbe importante dare la possibilità ai ragazzi di mangiare e dormire. Ho trovato Emanuele bene, questo me lo tiro dentro come dirigente, già era in cantiere, finire lo scorso anno, si è abbassato il contratto, nei mesi di calciomercato se c’è un contratto in essere, il calciatore si deve allenare, e si è allenato con il benestare del tecnico. Alla fine del mercato Calaiò ha preso la palla al balzo. Perché a settembre e non prima? Ci sono determinate logiche, ci sono doveri e obblighi, valutazioni da fare, quando c’è stata la possibilità abbiamo proposto un contratto, ma non avevamo fretta. Il tecnico sapeva che in serbo c’era questa eventuale decisione, ha detto che se questa era la scelta del calciatore alzava le mani”.