Tornata sul palcoscenico cadetto dopo due stagioni d’assenza, la tifoseria del Trapani quest’anno spera di vivere un campionato tranquillo. Dopo una partenza tutt’altro che incoraggiante del team guidato da Francesco Baldini, i supporters siculi auspicano un’inversione di rotta per non vanificare quanto di buono fatto nell’ultima annata.
DAL SOGNO (SVANITO) DELLA SERIE A ALLA RETROCESSIONE IN LEGA PRO
Il club granata nella propria storia ha trascorso il maggior numero di anni tra serie C e Interregionale, centrando nella stagione 2012-13 una storica promozione in cadetteria. Con Roberto Boscaglia in panchina, il sodalizio capitanato da Vittorio Morace riuscì a vincere il girone A della Lega Pro Prima divisione, portando nel capoluogo siculo l’entusiasmo alle stelle. Dai poco più di mille spettatori fatti registrare all’inizio di quel torneo, si arrivò ai circa 6mila del match contro la Reggiana, decisivo per il salto di categoria. Nel primo storico torneo di serie B, il Trapani fece registrare una media di 6mila spettatori al “Provinciale” di Erice, per un’annata conclusa con una salvezza tranquilla in 14esima posizione e con un’altra tappa storica, al “Meazza” di Milano, al cospetto dell’Inter, nel quarto turno di coppa Italia. Contro i nerazzurri, i granata siculi persero 3-2, uscendo a testa alta dalla scala del calcio e con tanti tifosi al seguito. Dopo un altro torneo cadetto di assestamento, terminato in 11esima posizione, il Trapani andò ad un passo dalla massima serie, con Serse Cosmi in panchina. Il vulcanico tecnico umbro, forgiò una squadra a sua immagine e somiglianza, mai doma e con spirito battagliero. Fu questa l’arma in più del Trapani 2015-16, che spinto da tantissimi tifosi (circa 8mila nella finale play-off con il Pescara di Oddo, sold out storico per il “Provinciale”) vide svanire sul più bello il sogno di una storica promozione in serie A. Il terzo posto in classifica e la finale della post season, ad oggi rappresentano il traguardo più importante raggiunto dal sodalizio siciliano nella propria storia ultracentenaria. Alla stagione da sogno, però, fece seguito una da incubo, con la retrocessione del team granata in serie C e tanti problemi cui far fronte.
L’ADDIO DI MORACE E I CAMBI SOCIETARI
Il patron che nel 2005 rilevò il Trapani, permettendogli di fare un’incredibile scalata dall’Eccellenza alla finale playoff di serie B, manifestò la volontà di cedere il club nel marzo del 2018, in seguito ad un’indagine portata avanti dalla Procura della Repubblica di Palermo. Vittorio Morace, infatti, era anche il titolare della Liberty Lines, gruppo armatoriale e compagnia di navigazione sicula che fu commissariata dal Tribunale di Palermo per una storia di tangenti e corruzione. In seguito a tali vicende, il patron dei granata decise di lasciare il mondo del calcio, facendo sì che la società passasse prima a Paola Iracani e poi a Franco Paolo Baglio. Con la promozione in cadetteria, il Trapani ha cambiato ancora “padrone”, passando nelle mani di una cordata capeggiata dall’imprenditore romano Giorgio Heller, proprietario per l’80% delle quote della società. Un ennesimo cambio societario che ha però permesso al Trapani di potersi iscrivere senza patemi al campionato di serie B, dopo qualche problema economico riscontrato al termine della stagione culminata con la promozione sul campo. Per la quinta volta nella storia, dunque, il Trapani disputa il torneo cadetto ed i tifosi sperano di aver trovato, con la nuova società, una stabilità finanziaria tale da garantire anche un futuro roseo alla squadra granata.
LO SCIOGLIMENTO DELLA CURVA NORD E LA FONDAZIONE DEL “2 APRILE 1905”
Nel novembre 2017, in seguito ad un episodio accaduto all’imbarco di Villa San Giovanni, gli ultras appartenenti alla Curva Nord Trapani decisero di sciogliere la sigla (CLICCA QUI per leggere il comunicato). La sofferta scelta nacque dopo la perdita di alcuni vessilli, finiti come “trofeo di guerra” nelle mani degli ultrà leccesi, che nello stesso weekend avevano seguito la squadra giallorossa a Siracusa. Dopo aver decretato la parola fine al movimento ultras granata, la Curva rimase orfana di striscioni e di “tifo organizzato” per tutto l’arco della stagione 2017-18, ad eccezione di manifestazioni spontanee di sostegno alla squadra. Dopo 7 mesi, però, lo “zoccolo duro” del tifo trapanese decise di ripartire, costituendo dalle ceneri della vecchia Curva Nord Trapani, una nuova sigla che potesse aggregare ed identificare i supporters granata. “2 aprile 1905”, questo il nome scelto per il nuovo gruppo ultras della Nord del “Provinciale”, richiamando la data di fondazione del club granata. Nel giugno 2018, infatti, il gruppo ufficializzò la propria nascita con una nota ufficiale, nella quale venne spiegata la necessità di “riordinare un po’ le idee e ricompattarsi dopo lo scioglimento della precedente sigla”. A far parte del 2 aprile 1905, tanti ultras navigati ma anche diversi giovani, avvicinatisi alle sorti del Trapani negli ultimi anni e vogliosi di portare in alto i colori della propria città. “Nessun fenomeno al mondo può impedire al sole di risorgere”, scrissero gli ultrà granata nel comunicato di “presentazione” del gruppo 2 aprile 1905, che ha poi vissuto l’esaltante stagione culminata con il ritorno in serie B.
AMICI, NEMICI…ED EX FRATELLI
Le rivalità più sentite della torcida trapanese, sono ben radicate all’interno della regione Sicilia. Acireale, Alcamo, Siracusa, Akragas, Ragusa, Palermo e Messina, sono alcune delle tifoserie ostili a quella trapanese. Soltanto con gli ultras di Catania, i rapporti sono molto buoni. Dagli anni ’90, infatti, con gli ultras rossazzurri sono stati intavolati rapporti di amicizia che sono stati tramandati poi anche ai più giovani. Nell’ultima sfida tra Trapani e Catania, datata ottobre 2018, nel torneo di Lega Pro, gli ultrà del Trapani “accolsero” i dirimpettai etnei con lo striscione “Catanese amico leale”, esposto sulla ringhiera della Nord. Nella suddetta partita, gli ultras granata intonarono cori a favore di Catania e contro Palermo e Lecce, quest’ultime legate da uno storico rapporto di gemellaggio. Oltre all’ostilità nei confronti degli ultras salentini e delle tante realtà sicule, la Curva trapanese ha rapporti di amicizia e rispetto con gli ultras di Carrarese e Lanciano. E’ stata interrotta, invece, la storica fratellanza con gli ultras della Turris. Sempre in seguito ai fatti di Villa San Giovanni, la torcida corallina ha deciso di interrompere il gemellaggio esistente con gli ultras del Trapani (CLICCA QUI per leggere il comunicato degli ultrà di Torre del Greco), che avevano perso anche il drappo che celebrava la fratellanza con la Curva della Turris. Uno smacco troppo grande per il tifo corallino, che non ha perdonato la “leggerezza” ai tifosi trapanesi, ponendo fine ad un rapporto ben saldo che andava avanti da diversi anni.