di DARIO CIOFFI

Salerno piange Rosario Siniscalco, “custode della storia” del liceo scientifico Severi, la scuola a cui ha dedicato una vita, diventandone un’istituzione. Scomparso improvvisamente, a 62 anni, lasciando sgomenti amici e generazioni di studenti che gli hanno voluto un gran bene, sarà salutato domani (sabato 26 ottobre) alle ore 10.30 presso la Chiesa di Madonna di Fatima, nel quartiere Pastena, dove sarà celebrato il suo funerale.

Io gli ho detto “addio” così…

Diccelo che è uno scherzo, Rosario. E che tra un po’ sbuchi da qualche parte con la tua risata inconfondibile. Come quella mattina, in un’assemblea d’istituto di 16 anni fa, quando ti nascondesti in mezzo a noi per “sparare due botte”, perché eri un adulto con il cuore da eterno ragazzo. Un cuore buono, immenso.
Smetto di lavorare piangendo, stasera, perché ho letto che non ci sei più e il dolore s’è messo a strillare mentre il silenzio mi strozza la gola.
Ero venuto a salutarti, ieri l’altro. E se credete che sia una storiella retorica e preconfezionata, fidatevi, cambiate canale. Ero vicino al Severi, con mio moglie e mio figlio. Avrei voluto presentartelo, è un simpaticone. Avrei voluto che tu gli raccontassi, come facevi con me, dei tamburi del Vestuti e delle sassaiole di Benevento, del “vecchio” Severi e della tua famiglia di cui andavi così orgoglioso. Magari di noi, di quelle classi che tanto amavi, in quegli anni meravigliosi passati con te come certezza. Io mi sentivo grande a fare il “rappresentante d’istituto”, però quando c’era da andare a prendere il megafono, prima degli scioperi, d’incrociare qualche professore un po’ me la facevo sotto. Così lo chiedevo a te. Lo portavi già acceso, dopo averci pure soffiato per capire se funzionava.
Ero venuto a salutarti per questo, ma non ti ho trovato. E oggi mi brucia l’anima a sapere che non ci (ri)vedremo mai più. Sei stato un grande uomo, un’immagine splendida della nostra scuola fantastica, Custode di una Storia.
L’ultima volta che ci siamo abbracciati, a febbraio, mi hai detto che conservi alcuni miei articoli. Io di te conserverò il ricordo. Qualcosa di molto più prezioso. Così che le lacrime di oggi, (ri)pensandoti, saranno il sorriso di domani.
Buon viaggio, Rosario!

(“Dariuccio”, un ragazzo del “tuo” liceo Severi)

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