Si è svolto quest’oggi, alle ore 15:30, il funerale di Antonio Liguori, giovane ultras della Salernitana prematuramente scomparso domenica sera, dopo nove giorni di agonia in Rianimazione all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona.

Al Duomo di Salerno, intorno alle 15:20, gli ultras del gruppo Ums hanno portato in spalla la bara bianca dell’amico 22enne, dopo un “saluto” simbolico dinanzi al club di cui faceva parte. Da via Porta di Mare, infatti, la bara è stata condotta per tutto il centro storico, fino alla Cattedrale, dove poi si è svolto il rito funebre alla presenza di tantissimi tifosi e cittadini salernitani. Oltre a diverse presenze istituzionali, erano presenti tutti i gruppi ultras della curva Sud granata ed anche alcune delegazioni di tifoserie gemellate ma pure rivali. Alla funzione religiosa, infatti, hanno preso parte baresi, reggini e andriesi, ma anche gli ultras della Curva Nord di Pagani e della curva Sud Mari di Cava de’Tirreni. Cori e fumogeni granata hanno accompagnato l’uscita del feretro dalla chiesa, in un tripudio di applausi e lacrime da parte dei presenti. “Antonio è qua e canta con gli ultrà“, hanno intonato gli amici del 22enne tifoso granata, che condividevano con lui proprio quella “eterna passione” per i colori della Salernitana. Sulla ringhiera posta nel piazzale antistante il Duomo, gli ultras della Salernitana hanno “srotolato” una gigantografia che ritraeva proprio Antonio con il suo stendardo, ed hanno anche sventolato una nuova bandiera realizzata dal gruppo Ums, riportante il volto sorridente del 22enne ultras salernitano.

Alla fine, con motorini e auto, i ragazzi dei gruppi hanno “scortato” Antonio fino allo stadio Arechi, dove c’è stato un breve “saluto ultras” tra fumogeni e torce sui gradoni della Sud, prima di raggiungere il cimitero.

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