Fine del calvario per tre ultras del Bari, che circa dieci anni fa furono accusati di violenza privata aggravata. Alberto Savarese, Roberto Sblendorio e Raffaele Loiacono, esponenti apicali del movimento ultras barese ed in particolare del disciolto gruppo ultras “U.C.N. Bari 1976”, sono stati assolti «perché il fatto non sussiste» al termine di uno dei processi legati al calcioscommesse.

La sentenza di primo grado risale al giugno scorso e dopo il deposito delle motivazioni non c’è stata impugnazione da parte della Procura, ragion per cui le assoluzioni sono diventate definitive. I tre ultras biancorossi, difesi dal legale Gaetano Sassanelli, furono accusati di aver minacciato alcuni calciatori del Bari al fine di indurli a perdere due partite del campionato di serie A 2010-11, Cesena-Bari e Bari-Sampdoria, per incassare soldi con le scommesse. Su di loro, pendeva pure l’accusa di aver premeditato azioni punitive nei confronti dell’ex portiere del Bari, nonchè capitano dei galletti, il belga Jean Francois Gillet. Nell’ambito di questo procedimento, i tre ultras furono arrestati nel maggio del 2012 e sottoposti a misura cautelare, prima in casa circondariale e poi ai domiciliari. Dopo diversi anni di veleni e accuse, i tre esponenti del tifo barese sono usciti puliti e hanno voluto manifestare la propria soddisfazione per la lieta conclusione della vicenda, tramite mezzo social. Sul proprio profilo di un noto social network, infatti, Alberto Savarese, noto al mondo ultras come “Parigino“, ha pubblicato una lettera anche a nome degli altri due amici ultras, al termine di una storia che aveva gettato tante ombre sulla Curva pugliese. All’interno dello stesso movimento curvaiolo nazionale, infatti, tanti avevano puntato il dito contro le presunte minacce dei tifosi ai calciatori della propria squadra, mentre tanti altri avevano sempre creduto alla buonafede degli Ultras Bari.

Durante una partita amichevole disputata a Salerno il 18 maggio 2012, ad un mese dal 93esimo compleanno della Salernitana e nell’anno del Salerno Calcio, nel terzo anello della curva Sud dell’Arechi spuntò uno striscione che recitava: “Troppo facile puntare il dito e chiedere giustizia, giammai rinnegheremo la vostra amicizia! U.C.N. non mollate“. Il messaggio scritto con vernice nera su carta bianca, a firma degli ultras Fedelissimi Antica Salerno, volle rimarcare l’assoluta vicinanza ai “fratelli” della Nord di Bari, implicati in una brutta vicenda dalla quale, a distanza di anni, sono finalmente usciti puliti. I tre capi ultras biancorossi, nella nota diffusa in queste ore, hanno ricordato appunto gli attestati di stima arrivati soprattutto dalle tifoserie storicamente gemellate, ma non hanno dimenticato neppure il fango gettato sulla Curva Nord barese, che da ieri si è definitivamente tolta questa “macchia” che portava addosso.

Di seguito, ecco la nota firmata dai tre ultras del Bari e diffusa sul profilo di Alberto “il Parigino”:

Dedicato agli amici che non hanno avuto mai dubbi

Noi sottoscritti, Alberto Savarese, Roberto Sblendorio e Raffaele Loiacono, responsabili del disciolto gruppo Ultras Bari, avvertiamo il dovere di rompere quel velo di riservatezza che abbiamo sempre mantenuto, per rispetto della Magistratura, in questi lunghissimi anni di traversata del deserto, convinti dal nostro difensore che i processi si celebrano nelle aule di giustizia e non sui media. Oggi però, pur se con dispiacere, siamo costretti ad andare contro la sua volontà, e di questo gli chiediamo pubblicamente scusa, per render nota l’avvenuta definizione del giudizio a nostro carico, del cui inizio ci rimbombano ancora nella mente le prime pagine sui giornali e su tutte le televisioni nazionali, a cominciare da Tg1, Canale 5 e tutti gli altri canali Rai e Mediaset, oltre che le reti locali. Lo dobbiamo alle nostre famiglie e più di tutti ai nostri figli, che in questi interminabili anni hanno patito e pianto insieme a noi; ai nostri amici che non hanno mai smesso di avere fiducia in noi e che, ogni giorno, ci hanno difesi; ad una Curva intera che ha dovuto subire ingiustamente fischi e dileggi in tutta Italia. Finalmente, dopo quasi 10 anni, è stata messa definitivamente la parola fine ad una delle pagine più brutte del calcio a Bari; vicenda che ci vedeva accusati della peggiore delle colpe per un uomo: il tradimento! Ci accusavano di questo, appunto, di aver tradito il nostro credo, il nostro essere, il nostro gruppo, la nostra maglia, la nostra città; in poche parole la nostra anima. Pur nella consapevolezza della nostra totale innocenza, sono stati anni tristissimi e non solo per essere finiti ingiustamente in un carcere, ma perché ciascuno di noi ha visto distrutta la propria vita; uno di noi ha perso il posto di lavoro, un altro ha avuto problemi gravissimi nell’azienda ove lavorava, un altro ancora ha rasentato la depressione ed il dissolvimento del proprio nucleo familiare. Quella che però era solo una nostra consapevolezza, oggi si è tramutata in realtà grazie all’indescrivibile impegno del nostro difensore, avv. Gaetano Sassanelli, che non finiremo mai di ringraziare, ed al lavoro della magistratura, nella quale abbiamo sempre avuto fiducia; componenti che insieme hanno messo fine a questa triste vicenda con le parole : “perchè il fatto non sussiste”. Grazie a tutti, l’incubo è finito!”

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