Un nuovo corso, con la fascia da capitano al braccio, e con tutta l’intenzione di archiviare la scorsa stagione e provare a ripartire con Ventura in panchina. Francesco Di Tacchio, centrocampista della Salernitana, si racconta in un’intervista rilasciata ai microfoni di Dazn.
“Sono il capitano e sono orgoglioso di indossare la fascia, cercherò di onorarla nel migliore dei modi. Stiamo cercando di scrivere una pagina importante nell’anno del Centenario, cerchiamo di fare una buona striscia di risultati ma soprattutto di prestazioni. E’ un ruolo importante, bisogna essere da esempio, cerco di trascinare i compagni in campo. A volte mi faccio sentire quando ce n’è bisogno, l’importante era far capire ai nuovi arrivati a cosa andavano incontro. Salerno è una piazza che dà tanto, ma allo stesso tempo toglie”.
Il discorso cade poi sul tecnico Ventura, che – afferma Di Tacchio-, “ha trasmesso voglia, a 70 anni è impressionante l’adrenalina che ha ancora. Quando arriva un nuovo allenatore porta nuove idee, il suo è un calcio propositivo che vuole far divertire la gente e stiamo lavorando su questi fattori. Il ruolo che mi chiede è diverso da quello fatto in passato, lui preferisce avere un playmaker, io sono più un interditore ma sto lavorando tanto per migliorare queste caratteristiche“. In chiusura, il calcio di rigore di Venezia che è valso la salvezza ai playout. “Mentre andavo a calciare quel rigore non vedevo l’ora di finire quella stagione, molto molto difficile. Non dico che ero sicuro di far gol, ma sono andato deciso e sono stato anche fortunato“.