Una decisione inaspettata, che nel panorama del tifo ha già fatto discutere. Il gruppo ultrasTesti Fracidi“, dal 1990 al seguito del Messina, ha recentemente deciso di cambiare squadra. Nella città sicula, infatti, coesistono due realtà calcistiche che, da due stagioni, si sono ritrovate nel girone I della serie D.

LA STORIA DEL DUALISMO CITTADINO
Dopo il periodo d’oro vissuto dall’Fc Messina del patron Pietro Franza, che tra il 2003 e il 2007 disputò la massima serie, sono arrivati tempi bui per i giallorossi. La retrocessione in serie B, il fallimento con l’uscita di scena di Franza, la rinascita dalla D con l’imprenditore romano Di Lullo, e poi le annate di Lega Pro, fino alla nuova esclusione dai campionati nel 2017. Da quell’annata, il “nuovo” Messina – che nel frattempo rilevò dal tribunale fallimentare il titolo sportivo del Messina Peloro – fu costretto a ricominciare dal dilettantismo con la nuova denominazione Acr Messina (Associazione Calcio Riunite) e Pietro Sciotto al comando del club. Tanti proclami ma scarsi risultati in questi tre anni per la società peloritana, che ha evitato la retrocessione in Eccellenza dopo due stagioni mediocri. Contestualmente, dal torneo di Eccellenza fu promossa in serie D l’altra squadra di Messina, il Città di Messina capitanato da Rocco Arena, che dallo scorso anno si è ritrovata a disputare il derby con l’altro club cittadino. Dopo un accordo privato col patron Franza, il Città di Messina riuscì a prendere in affitto il “vecchio” marchio del Football Club Messina, mutando dunque la denominazione in Fc Messina.

LA POSIZIONE DEGLI ULTRAS
Dopo il fallimento del 2009, il movimento ultras peloritano ripartì con il “nuovo” Messina, risorto dalle ceneri di quello fallito con Franza. La parte calda del tifo giallorosso, infatti, si identificò nel club che diede seguito al calcio cittadino e anche dopo l’altra esclusione dalla Lega Pro per delibera della Figc, nel 2017, i messinesi appoggiarono l’Acr Messina. Dopo i proclami di un progetto sportivo ambizioso, sbandierato dal patron Sciotto nel momento di (ri)partenza dal dilettantismo, la tifoseria ha perso fiducia ed in particolare un gruppo, “Testi Fracidi”, ha cominciato a contestare apertamente la proprietà. Dapprima, la sigla ultrà giallorossa ha annunciato diserzione, non seguendo più la squadra nei match allo stadio “San Filippo”, e da ieri è arrivata anche l’inaspettata decisione del “cambio” di casacca. Sugli spalti del “vecchio” stadio “Giovanni Celeste”, durante l’allenamento dell’Fc Messina, si sono presentati ieri gli ultras appartenenti al gruppo “Testi Fracidi”. Un blitz per manifestare alla squadra il proprio sostegno, da questo momento del campionato fino alla fine. Uno striscione con su scritto “Scusate il ritardo“, torce, fumogeni e cori di incitamento per “l’altro” Messina, che fino a ieri non aveva un fermento ultras al seguito. Durante la seduta pomeridiana d’allenamento dell’Fc Messina, gli ultras hanno anche intonato cori contro la famiglia Sciotto, prendendo dunque apertamente le distanze dall’Acr Messina.

I PERCHE’ DEL “CAMBIO DI CASACCA”
Al momento, la decisione presa dal gruppo “Testi Fracidi” non è stata appoggiata dagli altri ultras giallorossi, che pur restando in contestazione con il club di Sciotto e disertando le partite, continueranno comunque a “seguire” l’Acr Messina. Al portale web siculo “WeSport”, che si occupa di calcio dilettantistico, alcuni esponenti del gruppo ultras  Testi Fracidi hanno motivato la propria scelta. “Non abbiamo cambiato per i risultati. Qualcuno può pensare che la nostra scelta sia dovuta al fatto che l’Fc Messina sia terza in classifica, mentre l’Acr Messina è al decimo posto, con 12 punti in meno. Vi assicuro che non è così“, spiega uno dei responsabili del gruppo ultrà giallorosso, che poi precisa: “L’ultras fa sacrifici, spende soldi e vuol vedere un progetto ma con la famiglia Sciotto tutto ciò non è possibile. Messina merita di più e noi per amore della città abbiamo deciso di rischiare“. Diversi supporters messinesi, emozionati per essere tornati sui gradoni del “Celeste”, catino ribollente di passione negli anni ’90, hanno poi fatto eco agli altri ultrà presenti, affermando che “si tratta di una scelta sofferta ma decisiva. Con Sciotto non c’è futuro, mentre l’Fc Messina è composta da gente seria, in grado di fare calcio. Per noi è l’inizio di una nuova era e speriamo che anche la gente ci segua, perchè la società dell’Acr è la peggiore mai vista a Messina“.

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