Una trasferta “atipica”, quella vissuta da alcuni tifosi arancioneroverdi, che ieri nonostante il divieto di trasferta imposto loro dopo le disposizioni del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, hanno raggiunto Salerno. Una decina di supporters lagunari, infatti, seppur impossibilitati a sostenere il Venezia all’Arechi a causa dell’emergenza Covid-19 che vietava l’accesso ai residenti nella regione Veneto, hanno ugualmente percorso i 767 km che dividono le due città.
Nella serata di ieri, diversi tifosi granata hanno notato la presenza di uno striscione affisso nei pressi di piazza della Concordia, che portava la firma “1987”, riconducibile ad una delle sigle ultras della curva Sud lagunare.
“Pensate alla trasferta degli ultrà…incapaci di gestire le nostre città“, questo il contenuto dello striscione esposto ieri a Salerno da alcuni ultrà arancioneroverdi, profondamente amareggiati per essere rimasti “fuori” dalla contesa contro gli amici salernitani.
Inizialmente, infatti, la trasferta ai tifosi veneti era stata vietata e la prevendita per il match Salernitana-Venezia non era stata “aperta” per il settore dedicato agli ospiti, proprio perchè il Veneto era una delle regioni maggiormente interessate dall’emergenza Covid-19. Nella giornata di venerdì, poi, la clamorosa decisione di mettere in vendita i tagliandi anche per la curva Nord dello stadio col nome da principe, con una ventina di aficionados del VeneziaMestre pronti ad acquistare i ticket per il turno infrasettimanale della serie B. Ieri l’altro, però, un nuovo cambio di rotta, col decreto firmato dal premier Conte che di fatto (ri)chiuse le porte ai supporters veneziani (clicca qui per leggere la notizia). Nonostante l’impossibilità di assistere al match, alcuni tifosi hanno “sfidato” il divieto, recandosi ugualmente a Salerno, pur con la consapevolezza di non prendere posto sui gradoni della Nord dell’Arechi. Una parte d’essi ha raggiunto comunque il piazzale di via Allende, sostando fuori dall’impianto sportivo, mentre altri hanno preferito dei locali al centro della città, assistendo al match su Dazn.
Un contesto alquanto anomalo, che dovrebbe far riflettere i vertici del Paese anche sulle misure da adottare nelle gare di calcio, visto che negli ultimi giorni si sono registrati contagi in quasi tutte le regioni d’Italia. Una situazione in costante evoluzione rispetto a qualche settimana fa, quando solo al Nord erano stati accertati casi di Covid-19.
In materia calcio, infatti, sembra esserci ancora un po’ di confusione, con la maggior parte delle gare (soprattutto in serie A) rinviate, altre disputate a porte chiuse ed altre ancora con restrizioni territoriali. Ciò impone una riflessione importante, in modo da dare una risposta univoca e coerente. Per il rispetto dei tifosi, che non possono permettersi di organizzare e disdire a più riprese delle trasferte pianificate, ma soprattutto per la tutela della salute d’un Paese che ormai da settimane sta vivendo con ansia le proprie giornate.