E’ un momento critico per il Paese, dove la pandemia Covid-19 sta facendo registrare numeri spaventosi ed il calcio, com’è giusto che sia, è ormai fermo da settimane.
Tuttavia, a non fermarsi sono state molte tifoserie che, da Nord a Sud, hanno provato a “supportare” quei lavoratori impegnati in prima linea in questa emergenza sanitaria. Comunicati e striscioni rivolti al personale sanitario, raccolte fondi da destinare ad associazioni Onlus ed ospedali, insomma gesti solidali mirati ad aiutare, per quanto possibile, le persone bisognose e le strutture impegnate nella lotta al Coronavirus.
Una bella storia, in un momento buio come questo, è arrivata dalla Toscana, dove undici giorni fa si è disputato il sentitissimo derby Pisa-Livorno, in un “Romeo Anconetani” spettrale per il DPCM che prevedeva la disputa delle gare sportive a porte chiuse. Quella, di fatto, è stata l’ultima partita giocata dalle due squadre ma l’anima del derby, inteso come “match dei gradoni”, non è andato in scena. Alla vigilia, i livornesi avevano annunciato un esodo di massa, malgrado l’ultimo posto in classifica ed una stagione fallimentare, per dimostrare il proprio “orgoglio amaranto” in una sfida campanilistica che va ben al di là del pallone che rotola. I pisani, invece, avevano preparato una maxi scenografia, per rendere l’Arena Garibaldi “Romeo Anconetani” un catino ribollente d’entusiasmo e passione. Dopo le ordinanze e le raccomandazioni arrivate nei giorni pre derby, le due tifoserie si sono viste costrette a rinunciare alle iniziative in programma, dopo la “chiusura” di tutti gli impianti sportivi. A Pisa qualcuno pensò che ci potessero comunque essere tifosi all’esterno dello stadio, per incitare i nerazzurri durante i 90 minuti, ma gli ultras furono chiari e nel comunicato diramato prima del match invitarono tutti i pisani “ad evitare assembramenti, nell’interesse collettivo“.
A circa due settimane di distanza da quella data, però, è ancora derby, stavolta solidale. I protagonisti mancati della partita giocata il 7 marzo, hanno voluto rispondere presenti per le rispettive città, in un momento particolarmente critico. Gli ultrà della Curva Nord di Pisa, infatti, hanno annunciato che doneranno alla ricerca i rimborsi dei biglietti del derby col Livorno, mentre la torcida amaranto ha comunicato – tramite una nota diffusa sul web – di voler aiutare chi lavora negli ospedali cittadini.
Di seguito, ecco le parti salienti del comunicato diffuso dalla Curva Nord Livorno 1915:
“Questo virus ci ha tolto, nonostante l’annata non felice, uno dei momenti più belli in assoluto per ogni tifoso: il derby dei derby. Tuttavia, questa volta non sono state le leggi ad impedirlo, ma questa pandemia che preoccupa tutti. In questi giorni sono emersi diversi casi di lavoratori e lavoratrici che lamentano la carenza di DPI (dispositvi di protezione individuali, guanti, mascherine e disinfettanti), addirittura gli ultimi casi dentro l’ospedale di Livorno.
Un derby parallelo al derby è sempre stato anche quello, pur nella rivalità più asprigna, della gara – termine con accezione positiva – tra due curve che non si sono mai tirate indietro in termini di solidarietà e dignità nel respiro umano e sociale (alluvione docet).
(…)
Leggendo alcuni post abbiamo raccolto l’appello di un nostro storico tifoso Lenny Bottai, il quale, a seguito di diverse lettere personali riguardanti lavoratori preoccupati, e ultimamente addirittura anche licenziati per essersi rifiutati di lavorare senza DPI come accaduto all’ospedale e segnalato da Usb Livorno, ci ha proposto di utilizzare i rimborsi per acquistare come Curva i DPI e donarli alle aziende di Livorno alle quali i lavoratori ci segnalano carenze, equamente.
L’idea ci è parsa ottimale per dimostrare che la Curva in questo momento è vicina alla città, ed in particolare ai lavoratori che sono costretti ad andare a portare avanti spesso gli interessi che non si fermano neppure di fronte all’emergenza.
Pertanto, mentre ancora attendiamo il rimborso suddiviso in due parti, una riferita al biglietto del treno da Trenitalia, l’altro invece riguardante i tagliandi del Pisa Sporting Club, annunciamo che la nostra volontà è di andare in questa direzione. Preghiamo per tanto le istituzioni, in primis il sindaco Luca Salvetti quindi il AS Livorno Calcio, di intercedere ove possibile per accelerare le operazioni.
(…) appena a conoscenza della data del rimborso daremo dei giorni per recarsi nei punti indicati e, laddove richiesto (purtroppo ci sarà anche chi lo vuole…) rimborseremo parte o tutto il costo della trasferta (che non equivale comunque al 100%), dopodiché, per correttezza stileremo una lunga lista con nome e cognome di chi ha partecipato all’iniziativa, la pubblicheremo e invieremo ai media, per ringraziare pubblicamente uno ad uno i partecipanti di dimostrare di essere al fianco della città rinunciando al proprio rimborso, e al contempo non farlo per chi di fronte a questa emergenza si è tirato indietro. Questa è la nostra città, e la difenderemo. Dimostriamolo, non è solo un coro.
Ora e sempre forza Livorno.