Sono trascorsi dieci anni esatti da quel tragico giorno, che spezzò la vita di Carmine Rinaldi, per tutti “il Siberiano“. Una delle figure apicali della Granata South Force e di tutta la tifoseria dell’ippocampo, venne a mancare in un 12 aprile passato alla storia come un giorno molto triste per tutta la Salerno “pallonara” e non solo.

Da allora, gli ultras granata non hanno mai smesso di ricordarlo ed anche nella giornata di ieri, sotto la sua gigantografia affissa dinanzi alla tribuna dello stadio “Vestuti”, sono apparsi drappi per onorarne la memoria. “Carmine in eterno“, si leggeva su uno striscione granata con scritta bianca e con sopra i simboli del cuore, ovvero quelli di braccio di ferro e della folgore e la stella, identificativi del gruppo GSF. Sulla facciata della tribuna del “vecchio” impianto sportivo salernitano, anche la riproduzione dello striscione GSF bianco con le tre lettere granata, ed i tricolori ai lati. Quel vessillo che per tantissimo tempo ha rappresentato il gruppo del Siberiano e che dieci anni fa se ne andò con lui, per sempre.

Proprio a piazza Casalbore, che fu “teatro” di tante battaglie della Salernitana fino al 1990, sarà inoltre affissa una lapide per ricordare il Siberiano, nel decennale della sua scomparsa. Un’iniziativa fortemente voluta da cinque gruppi ultras della Curva granata (clicca qui per leggere la notizia) che è stata soltanto procrastinata per ovvie ragioni di sicurezza, in un momento storico così delicato in cui sono vietati gli assembramenti.

Oggi, nel giorno della Santa Pasqua, si leggono sui social network centinaia di messaggi di auguri mischiati a slogan per ricordare Carmine Rinaldi, “mito” di tanti ragazzini degli anni ’90 che oggi son diventati uomini ma anche delle nuove generazioni del tifo salernitano, cresciute con l’immagine di quell’omone sorridente e buono ma allo stesso tempo forte e deciso. In poche parole, un vero leader, come raccontano da sempre quei tifosi con qualche capello bianco in testa. Un “capo” riconosciuto e rispettato da tutti, che insieme all’amico fraterno Ciccio Rocco ha scritto pagine importanti del tifo granata ed ancora oggi è ricordato per ciò che ha lasciato. Un ultras che, negli anni, è stato ricordato non soltanto dalle Curve gemellate ma pure dalle tifoserie storicamente rivali. A “salutarlo”, ancora una volta, sono stati anche i “nemici” di Avellino appartenenti al gruppo “Vecchie Macchie“. La sigla ultrà biancoverde, che ormai da anni, di questi tempi, si reca al cimitero a far “visita” al Siberiano, ponendo un mazzo di fiori sulla sua tomba, anche stavolta ha voluto rispettare la “tradizione”, onorando la memoria di un eterno rivale con modalità diverse. Visto l’obbligo di restare a casa, infatti, gli ultras avellinesi hanno ricordato Rinaldi tramite la propria pagina social, con un rispettoso messaggio. A testimonianza che, nel mondo ultras, i gesti rimangono e anche dieci anni dopo, nulla è cambiato.

Di seguito, un video fotografico realizzato dieci anni fa, in occasione del “funerale ultras” che la tifoseria granata volle riservare a Carmine Rinaldi sulla pista dello stadio “Vestuti”:

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