di SILVIA RIZZELLO

Un «romanzo ascensore». Marco Angelillo definisce così il suo romanzo d’esordio, “Decisamente, forse”, in uscita il 1 dicembre e pubblicato dalla casa editrice salernitana Saggese Editori.

Perché sì, la vita è un ascensore, si può salire in alto e poi improvvisamente sprofondare verso il basso; l’importante, però, è saper risalire da quel fondo nel quale si è precipitati.

Lo sa bene il protagonista di “Decisamente, forse”, Charlie, la cui vita è una rincorsa incessante dei sogni. Quei sogni che, però, non riescono mai a diventare realtà perché Charlie non prende mai una decisione. Finisce così per chiudersi in se stesso, lontano da quella realtà che sembra soffocarlo.

«Quella del mio romanzo è una storia di fallimenti – spiega l’autore – Charlie si trova quasi sempre a dover fare delle scelte senza però essere in grado di decidere. Ed è proprio nel non scegliere che affonda perché non ha il coraggio di iniziare una risalita. Questo fino a quando, però, nella sua vita accadono delle svolte che gli fanno trovare una chiave di lettura diversa di ciò che lo circonda».

Charlie non è quindi un eroe pronto a salvare il mondo, ma un ragazzo come tanti in perenne lotta per salvare il suo di mondo.

«La storia di Charlie è un po’ la storia di chiunque – continua Angelillo – Davvero tutti, specialmente in questo periodo, hanno affrontato un momento della loro vita in cui si sono sentiti persi. Può capitare, l’importante è sapere che, così come si può cadere, ci si può anche risollevare accettando la propria condizione di vita».

Oltre che autore, Marco Angelillo è anche laureato in Psicologia Clinica e iscritto all’albo degli Psicologi della Puglia. Questa sua formazione lo ha, infatti, accompagnato nella scrittura del romanzo.

Il romanzo, quindi, affronta temi quali l’isolamento, l’incapacità di decidere, la sfiducia che accompagnano il protagonista nella sua vita e che lo portano a sentirsi intrappolato in un baratro. Sono affrontati, però, anche temi come il coraggio, la speranza e l’impegno. Perché Charlie può ritrovare la forza in sé per risalire e tornare a vedere il sole. E come Charlie ognuno di noi può farlo.

 

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