È il Natale del “nulla è più come prima”, ma a questa piacevole tradizione cominciata tempo fa proprio non abbiamo voluto rinunciare. Perché mai come oggi c’è bisogno di parole giuste, significati profondi e chiari. Dunque, come ogni Natale abbiamo chiesto un commento a Gigi Casciello, giornalista di lungo corso e già Direttore – tra gli altri – dei quotidiani “Cronache del Mezzogiorno”, “il Roma” e “il Salernitano”, oggi Parlamentare e componente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati. La sua firma “macchia d’inchiostro” il nostro Natale.
di GIGI CASCIELLO*
Ho provato e riprovato a dire a me stesso, a convincermi che questo Natale sarà come gli altri. Ho provato e riprovato ad essere almeno un po’ contento, a farmi prendere da un clima gioioso, a farmi contagiare, verbo che tra l’altro suona quasi come una bestemmia per i tempi che ci sono dati. Ho provato ma come non dare ragione a Cesare Pavese che ne “Il mestiere di vivere” scrive che “il professionismo dell’entusiasmo è la più nauseante delle insincerità”? Ed il punto è proprio questo: non è l’ostinata ricerca di un improbabile entusiasmo a poterci aiutare.
E allora meglio non lasciarli andare via i pensieri ma dar loro un senso. Perché dovremmo dire e dirci che questo Natale sarà come gli altri? No, non lo sarà e non lo è perché è un giorno di assenze, di abbracci mancati, di altri perduti per sempre e di altri, ancora, che potremmo ritrovare. Ma è Natale ed è vero. In questo sì che è uguale ai tanti già vissuti con l’unica verità possibile, l’unica cosa che strappa questo giorno alla malinconia di ciò che poteva essere e che è stato: il Verbo si fa carne, Dio che si fa uomo.
Cosa saremmo se il Mistero non accadesse per davvero? Se fosse solo una favola che ci hanno raccontato? Cosa sarebbe questo Natale se fosse tutto ciò che oggi che non potremo vivere e di cui ieri non abbiamo goduto in un divertimento stordente tra aperitivi e abbracci, che si finge più che sperare, non siano finti. Cosa sarebbe se fosse solo tutto ciò che è stato “vietato” e che non accompagna alla festa ma quasi ad una necessità di dimenticare in un nome di un futuro che quasi come una pretesa si vuole e si attende migliore, più buono?
Niente, oggi Natale sarebbe niente. E noi resteremmo nella malinconia di una sottrazione, anche la speranza sarebbe un’illusione, che per tanti si trasformerebbe in disperazione perché puoi essere effimero, superficiale, gaudente quanto vuoi ma nella vita arriva sempre il momento delle domande alle quali dare una risposta. E invece no, il Natale non è ciò che oggi ci è stato “vietato”. E’ esattamente il contrario: è la libertà di riconoscere una Presenza nella nostra vita. Ed è tutto vero, Cristo è qui. Ora. E’ nella nostra carne, nel nostro fare, nel nostro amare, nei giorni di dolore, nella gioia e nella felicità di cui tutti hanno diritto, nella nostra tenacia, nella libertà di ciascuno: in ciò che vogliamo e desideriamo oltre le nostre forze. In ciò per cui viviamo.
Quale valore avrebbe uno sforzo, perché mai dovremmo essere “buoni” se non fossimo parte di un progetto più grande, fatto per tutti e ciascuno, se non ci fosse altro, se non imparassimo ad affidarci? Ma davvero possiamo “salvarci” da soli? Eppure basterebbe pensare alle cose più semplici della vita per capire che nulla dipende solo da noi. Basterebbe alzare lo sguardo, osservare le strade deserte di questa sera, gli abbracci che cerchiamo e non troveremo, i tavoli troppo vuoti, persino lo scambio di regali che durerà appena un attimo. Insomma, basterebbe fermarsi, pensare, farci aiutare. E per una volta, magari sarà la prima, avvertire che oggi il Mistero si compie davvero. E mai come oggi ci appare come vero, autentico, perché Dio si è fatto uomo per “portarci all’origine della nostra dignità”, come diceva San Bernardo di Chiaravalle. Quella dignità che ci fa avvertire quanto mai come in questi giorni, in queste ore che ci è dato vivere, abbiamo bisogno di Misericordia. Ed è l’augurio che faccio a me, a chi mi è caro, a tutti.
Buon Natale.
*GIGI CASCIELLO | Giornalista, Parlamentare di Forza Italia
e componente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati