Da venti anni dà voce al movimento ultras, di cui si sente fiera e convinta sostenitrice, ed anche in epoca di pandemia il suo “Dodicesimo in campo” ha offerto spunti interessanti. Il mondo di Milva Cerveni è quello degli ultras, trattato in maniera obiettiva e dettagliata, evitando di scadere in facili stereotipi che spesso accompagnano la narrazione del tema. Una trasmissione cominciata per raccontare i sostenitori del Brescia, ed in particolare del gruppo “Brescia 1911”, storica sigla dell’universo ultras biancoblu alla quale Milva è molto vicina, e divenuta col passare degli anni un punto di riferimento per tante altre realtà. Grazie alla diffusione della trasmissione in streaming, sulla pagina Facebook “Dodicesimo in campo” e sui canali YouTube, il seguito è progressivamente aumentato, coinvolgendo le tifoserie di tutta Italia, da Nord a Sud. Una “voce libera”, quella del programma “Dodicesimo in campo”, che ha come unico scopo quello di raccontare, senza preconcetti ma pure senza filtri, il variegato mondo delle Curve e dei gruppi organizzati che spesso, dall’opinione pubblica e dai mass media, vengono facilmente bistrattati.

Recentemente, in un’intervista rilasciata al quotidiano “Tuttosport”, la conduttrice lombarda ha spiegato com’è nata l’idea di trasformare questa accesa passione in un programma tv: <<Il mondo degli ultras è molto chiuso ed i pregiudizi hanno aumentato in chi ne fa parte la sensazione ed il rischio d’essere fraintesi. Io, invece, ho sempre creduto molto nella comunicazione e perciò ho scelto di raccontare i fatti da un’altra prospettiva>>. La narrazione parziale degli eventi e la generalizzazione delle situazioni legate agli ultras, sono sempre state “combattute” dalla redazione di “Dodicesimo in campo”, che invece ha voluto – e vuole – puntare ad approfondire i fatti.
<<Non tollero la superficialità con la quale si descrivono gli ultras, perché spesso manca la conoscenza di questo mondo dove si è davvero tutti uguali, non esistono differenze di ceto sociale, religione, appartenenza politica. Conta solo la fede calcistica, che è una e immutabile>>, ha dichiarato Milva al giornale torinese diretto da Xavier Jacobelli.

Al di là della fede bresciana, sempre “sbandierata” con orgoglio, la conduttrice lombarda in questi anni ha dato voce a tantissimi gruppi organizzati del Belpaese per svariate tematiche correlate al mondo ultras, come la cieca repressione ai danni dei militanti delle Curve. Nessuna differenza di colore né di categoria, negli studi di Bergamo di Seila Tv oppure in collegamento telefonico, si sono alternati numerosissimi ospiti: da esponenti della politica ad avvocati esperti in materia di tifo e reati da stadio, passando per i responsabili di molti gruppi ultras ed alcuni giornalisti informati sulle tematiche riguardanti il tifo organizzato. Nel “salotto” di “Dodicesimo in campo”, trasmissione definita dalla stessa redazione come “anticonformista, di aggregazione, di contro-informazione e di libertà di espressione”, in questi ultimi anni hanno trovato spazio, tra gli altri, anche esponenti di Salerno e provincia. Una delegazione di Street Urchins, gruppo ultras della Paganese, tre anni fa presenziò negli studi di Seila Tv, raccontando il mondo ultrà azzurrostellato, dopo aver “aperto” anche le porte della Curva Nord di Pagani. Gli operatori tv della trasmissione, infatti, raccontarono in un videotifo la giornata degli ultras paganesi in occasione del match di serie C contro l’Andria, catturando i momenti salienti del tifo svolto all’interno del settore dedicato all’indimenticato Salvatore “Sly” Francavilla. Interventi telefonici, invece, per i ragazzi della Curva Sud Catello Mari di Cava de’Tirreni, sempre in prima linea per le battaglie del movimento ultras e protagonisti anche di diverse iniziative solidali, in particolar modo nel periodo di pandemia Covid-19. Più di recente, Milva ha dato spazio al libro “Ultras Salerno, Un’altra Storia” degli autori Dario Cioffi, Umberto Adinolfi e Mario De Fazio, che racconta 45 anni di tifo granata, ma ha pure dato voce ad uno dei responsabili del Direttivo Salerno, a seguito della vicenda dei “palloni restituiti a Lotito” nell’amichevole all’Arechi tra Salernitana e Virtus Francavilla.
Un’azione goliardica ma civile, che però è costata diversi anni di daspo ad esponenti apicali della Curva Sud Siberiano e che “Dodicesimo in campo” ha voluto raccontare. Con equilibrio ma senza retorica, come piace a Milva Cerveni che con tenacia da 20 anni porta avanti questo ambizioso progetto.

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