di STEFANO MASUCCI
Ritornano, a grande richiesta, le pagelle di cui nessuno sentiva il bisogno:
ARISA (Potevi fare di più) 5,5: L’impressione, al primo ascolto, è proprio quella. Poteva fare molto di più. Ah, e ovviamente non ci riferiamo al look.
COLAPESCE E DIMARTINO (Musica leggerissima) 7,5: La grande favorita alla vigilia, sonorità piacevoli e retrò, ritornello che resta in testa (e che richiama vagamente “Se mi lasci non vale” di Julio Iglesias). Ma il brano tiene fede al titolo, è leggero. E fresco.
AIELLO (Ora) 5: Anche meno. Si sbatte, si strugge, ma soprattutto “Tredici ore in un letto” manco se sei Rocco Siffredi. Nulla contro l’Ibuprofene, ma preferiamo di gran lunga la Tachipirina di Calcutta.
FRANCESCA MICHIELIN E FEDEZ (Chiamami per nome) 6: Forse sarà un successo radiofonico, forse intenerisce l’emozione di Fedez, fatto sta che proprio non ce la sentiamo di castigare questo duetto con un’insufficienza. E nel day after si parla già di podio.
MAX GAZZE’ (Il farmacista) 5: Una delle delusioni della prima serata. Un cantautore raffinato, ma che nelle ultime annate sembra essersi perso in un percorso troppo arzigogolato, e la sua canzone sembra simile a tante altre già sentite in passato…
*NOEMI (Glicine) 7: Sorpresona, e non solo per la sua esibizione al posto di Irama (un membro del suo staff è risultato positivo). Sorprende con una silhouette invidiabile, mente la sua Glicine (in particolare il ritornello), scorre via che è un piacere. D’altronde la sua voce non sorprende mica…
MADAME (Voce) 5,5: Brano difficilissimo, che Madame esegue alla perfezione, mostrando tutto il suo talento. Forse però è la canzone della prima serata che peggio si adatta al contesto sanremese. Mezzo voto (almeno) in meno per i piedi nudi sul palco dell’Ariston. Per dirla con una collega “scalza solo se stai andando a Pompei a chiedere la grazia”.
MANESKIN (Zitti e buoni) 7: Giocano a fare i ribelli e i maledetti, ma ci vuole credibilità anche per quello. Hanno però il merito di dare una scossa rock a una prima serata che scivola (non l’avreste mai detto, eh?) abbastanza piatta. Esibizione muscolare, e tutto sommato, convincente.
GHEMON (Momento perfetto) 6: Canzone per nulla semplice, l’orchestra contribuisce a creare confusione, ma il brano è ricercato, e soprattutto va riascoltato (magari la versione incisa in sala discografica). Ma Ghemon se la gode, e a noi va bene così…
COMA_COSE (Fiamme negli occhi) 7,5: Così volutamente (e naturalmente) fuori contesto che non si può tifare per loro. Coppia anche nella vita che non riesce a nascondere l’alchimia sul palco, tra sorrisi e sguardi di quelli autentici, che mettono invidia. Guarda la tua donna come lui guarda lei e l’avrai conquistata per tutta la vita. “Resta qui ancora un minuto / Se l’inverno è soltanto un’estate /Che non ti ha conosciuto…”
ANNALISA (Dieci) 6: E’ bella, è brava, ha una grande voce, tenta anche la svolta sexy, ma la sensazione è che sia molto lontana dal voto di cui sopra. “Giovane promessa”, ormai non più giovanissima che è sempre inserita tra le candidate al successo finale. Per il momento la classifica pare darle ragione, ma è ancora molto lunga…
FRANCESCO RENGA (Quando trovo te) 4: Sarà l’orario, sarà che la serata scorre lenta, ma chi era già caduto nel sonno sappia che non si è perso davvero nulla. La peggiore canzone per distacco della prima serata, e la sensazione che evitare le ultime posizione sarà impresa davvero ardua…
FASMA (Parlami) 5,5: Un po’ Don’t Worry dei Boomdabash, un po’ Mr. Rain, insomma un po’ quel rap che sa tanto di pop. Abuso di Auto-Tune e testo banalotto, ma statene sicuri, la sentirete per mesi e mesi. E alla fine vi rimarrà inevitabilmente in testa.
FUORI GARA:
IBRAHIMOVIC 10: Fa lo spaccone, il duro, il mito. Alimenta l’epica di se stesso, ma provate a dire che non gli riesce bene.
LOREDANA BERTE’ 10: Farfalle in testa, capelli blu, arrivateci voi a 70 anni così!
ACHILLE LAURO 10: Se cercherete la definizione del termine iconico sul web, sarete rimandati a una fotogallery degli ultimi outfit usati per calcare il palco dell’Ariston. La lacrima di sangue è il punto esclamativo.
*Esibitasi al posto di IRAMA