Non sarà la notte dei desideri che tutti sognavano. Non è ancora il momento. Un Arechi (ri)aperto a metà, in tempi di Green Pass e protocolli complessi alla ricerca d’un riavvicinamento alla normalità perduta, non potrà rappresentare l’auspicato ritorno alla pura gioia granata che si aspettava da (troppo) tempo. Ci sarà da attendere ancora.
Però intanto si riparte. Salernitana-Reggina come l’anno scorso, al battesimo, e sì che stavolta sarà (solo) Coppa Italia, però, a voler dare il peso che merita alla scaramanzia, “bentornati fratelli amaranto”, ché per la stagione che aspetta il cavalluccio marino, in serie A dopo quasi un quarto di secolo, pure d’un po’ di sana e buona fortuna ci sarà tanto bisogno.
Dodici mesi fa fu debutto nel deserto, tant’è che si sentì persino un soffio di vento a spingere un cross maldestro e poi diventato magico di Casasola sul pallone del pareggio. Ora sarà esordio con qualche migliaio di spettatori sugli spalti, che hanno ricevuto le istruzioni per l’uso: carta verde e mascherina, distanziamento e tutti seduti. Solo a sentirle queste regole, gli ultras, a Salerno come in tutta Italia, hanno detto “no, grazie”, arrivederci al prossimo protocollo, e però sarebbe bello che chi comunque scegliesse di esserci facesse la propria parte.
Come? Due “suggerimenti” da non prendere troppo sul serio, eppure auspicabili.
Il primo, per i “mister” della tribuna: maneggiare con cura.
Mancherà il coro della Curva per la squadra, e quel silenzio “scoprirà” e alzerà di tono ogni vostro “suggerimento”. Siate clementi se il mister sbaglia un cambio, quel vecchio marpione di Castori non farà di testa sua per non darvi retta, ma perché così facendo è abituato più a vincere che a perdere (10 maggio 2021 docet). E siate buoni pure se vedrete corricchiare, durante il riscaldamento, qualche ultimo acquisto non ancora al top della forma. Mancate da quegli spalti da un anno e mezzo, non abbiate fretta…
Il secondo, per i bambini di questa terra.
La serie A che comincerà tra una settimana è un privilegio e vedere la vostra squadra lì in mezzo ai giganti è cosa così bella che non basta viverla, toccherà pure che ve ne rendiate conto. Altrimenti farete la fine di chi oggi, 23 anni dopo un’altra prima di Coppa Italia, allora fu Castel di Sangro-Salernitana, rimpiange un’attesa eccitante di cui di questi tempi non si ritrova traccia.
Ecco, voi, bimbi di oggi, godetevela la maglietta granata in serie A. Lasciatevi affascinare dal fascino della numero 7 bianconera di Ronaldo ma impazzite all’idea che “voi” siete Gyomber, e che CR7 dovrete fermarlo con un calcione “o palla o stinco”.
Lasciatevi ammaliare dal passo snob ed elegante di Mou che arriva in panchina con il nodo largo della cravatta lasciando aperto l’ultimo bottone della camicia, e però innamoratevi del passo fiero dell’artigiano Castori, il condottiero in tuta sociale d’una squadra operaia a cui chiedere di far incazzare un po’ la nobiltà vera del pallone.
Insomma, che sia una stagione “alla portata dei bambini”. Aspettando nuove “scena da Oscar”…
(dac)