di DARIO CIOFFI
Benvenuto Franck. Scusa se siamo stati un po’ “invadenti”, ma certe cose accadono così di rado che non basta viverle, c’è bisogno pure di rendersene conto. È che per giorni quelli bravi al PC si sono sbizzarriti nei fotomontaggi e ora, a vederti qui, quasi non distinguiamo tra finzione e realtà.
Benvenuto Franck. Per la prima foto vera ti hanno piazzato alle spalle il mare, perché è una delle cose che qui si porta nel cuore. Un simbolo identitario. Il motivo del “pisciaiuoli” che hai sentito oggi in quel coro all’Arechi, mentre sfilavi negli spogliatoi, in mezzo a quei ragazzi che ti avrebbero chiesto l’autografo fino a ieri, e che ora invece saranno tuoi compagni di squadra.
Benvenuto Franck. Non hai scelto per caso. Sei in una terra in cui il calcio è tutto anche se non s’è mai vinto niente. E basterebbe questo ossimoro a farti capire quanto pazza sia questa sfida accettata al tramonto d’una carriera da Campione con l’iniziale maiuscola. Ti vedevano, forse, come tanti altri in Cina o in America, a goderti un finale rilassante e pagato a peso d’oro, mica t’immaginavano disposto a scendere in quest’inferno d’una neopromossa in serie A, al Sud Italia, a rischio di sporcare un curriculum capolavoro… E invece sì, sei venuto a lottare nel fango, al diavolo del blasone e alla faccia dei titoli vinti che ci vuole un quarto d’ora solo ad elencarli…
Benvenuto Franck. Salerno, che pure qualche eccellenza nella sua storia calcistica l’ha conosciuta, un Campione come te non l’ha mai visto ma se lo meritava. Ne vuoi qualche motivo? Si ritorna a quel “tutto e niente” citato prima. Qui il calcio non è un passatempo. È proprio il tempo stesso. Scandisce la vita. Qui quando chiedi alle persone il giorno in cui hanno fatto la Prima Comunione ti rispondono senza ricordare la data, ma quale partita quella domenica si giocava. Qui ti raccontano che il Matrimonio l’hanno fissato guardando due calendari, quello dei Santi e quello dei possibili spareggi. Qui quando annunciano che nasce un bimbo prima dei pupazzi arriva il body “Coccole & Salernitana” se è maschietto, e se poi è femminuccia… lo stesso! Potrei continuare, ma mi sa che ci siamo capiti.
Benvenuto Franck. Ai 5mila che oggi ti hanno applaudito, di lunedì pomeriggio, in uno stadio impazzito senza che ci fosse partita, basterà vederti “affamato” come sempre su ogni pallone, così da farti seguire dai tuoi compagni, e poi, oh, se un colpettino magico ce lo regali… sappi che ce ne sarà maledettamente bisogno.
Benvenuto Franck. Gran signore pure in conferenza stampa. Poche parole ma ben pesate. Rispettoso di tutti. E quando qualche domanda un po’ si ripeteva, cioè nel momento in cui i presuntuosi-scarsi sbuffano infastiditi e spocchiosi “ma ho appena risposto!”, tu aggiungevi sempre qualcosa a quanto già detto, per cambiare tema e dare soddisfazione a ogni interlocutore. Dettagli, che fanno la differenza.
Benvenuto Franck. Oggi è tutto bello, non sempre lo sarà. Al primo tiro sballato diranno che sei finito, al primo infortunio “ecco perché è venuto”, alla prima sconfitta che non fai miracoli. Ma uno come te queste cose le ha già messe in conto, e si diverte all’idea di capovolgerle. Intanto, grazie d’aver accettato questa sfida, vederti con la maglia granata numero 7 è come entrare in un videogame, quelli – e solo quelli – in cui si finiva con la Salernitana campione.
Benvenuto Franck. Non sappiamo quanto giocherai, segnerai e inciderai… Eppure, stavolta, “basta un giorno così”…
(foto Ianuale/US Salernitana)