In crisi di risultati e nel pieno del ciclone per l’inchiesta plusvalenze, la Juventus ritrova tre punti e un sorriso all’Arechi infliggendo alla Salernitana l’11esima sconfitta su 15 partite in una stagione che, ogni turno che passa, rischia sempre più di trasformarsi in un calvario senza via d’uscita. Vincono 2-0 i bianconeri in una gara che non esalta gli esteti del calcio né rende onore alla sontuosa cornice di pubblico (19.500 spettatori presenti), accentuata dalla spettacolare scenografia iniziale della Curva Sud Siberiano. “L’ammore overo” scrivono gli ultras granata, tanto amore e così vero da andare oltre l’ultimo posto in classifica e un futuro societario ancora senza certezze a meno di un mese dalla scadenza del 31 dicembre, data entro la quale il club del cavalluccio marino dovrà trovare un nuovo proprietario, pena l’esclusione dal campionato di serie A.

La Salernitana parte con un 4-4-2 che nelle idee dovrebbe dare ampiezza al gioco, ma l’interpretazione dei granata è tutta schiacciata nella propria metà campo, con la Juventus a cercare la manovra. La squadra di Allegri a sua volta non brilla per prestazione, eppure al cospetto delle poche soluzioni della formazione di Colantuono il primo tempo è colorato solo di bianconero. Dybala scalda il piede in un paio d’occasioni senza grossi risultati, e alla terza invece fulmina Belec. È il 21’ quando Locatelli innesca la Joya, scambio con Kulusevski che gli restituisce il pallone al limite, da dove Dybala piazza la stoccata del vantaggio juventino. A cavallo della mezzora la partita si chiude e si riapre per un intervento del Var: da una punizione a giro Cuadrado colpisce il palo, Gagliolo respinge sulla linea ma Chiellini è pronto al tap-in del raddoppio. La Curva Nord esulta ma dalla sala video Di Paolo richiama l’arbitro Fourneau che annulla il gol per un fuorigioco millimetrico di Kean. L’Arechi sospira.

Colantuono a inizio ripresa inserisce Di Tacchio e Schiavone per Capezzi e Kechrida, provando a dare più fisicità al centrocampo. Proprio Schiavone tenta il guizzo in area nella prima grande occasione della Salernitana, la palla arriva sul mancino di Ranieri che scarica in porta ma sbatte sul palo (13’). Entra anche Djuric per Simy, mentre Allegri richiama Kean e Pellegrini per metter dentro Alex Sandro e Morata. Servono quattro minuti allo spagnolo per lasciare la sua firma sulla partita (25’): granata incapaci di uscire dalla propria area, Bernardeschi (lasciato libero da Zortea) mette una palla bassa che Morata spinge in rete con la complicità di un maldestro Belec. È 2-0 Juve e finisce così, perché all’ultimo secondo di recupero Dybala calcia malamente alto un rigore concesso per fallo di Gyomber su Morata.

Roba che interesserà solo ai “fantacalcisti”. La Salernitana, attesa sabato a San Siro contro il Milan, ha ben altro a cui pensare.

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