Impresa è parola che la Salernitana non ha nelle sue corde. E così la notte dell’Arechi diventa una buona occasione per la Juventus, che si rianima nel caotico periodo vissuto in campo e fuori strappando tre punti buoni, anche se fa sorridere, per tenersi al riparo dalla “zona rossa” della classifica dopo la maxi-penalizzazione. I granata crollano contro la Signora: lo 0-3 finale è sintesi eloquente di una partita che la squadra di Nicola non è mai riuscita a interpretare come una “provinciale” dovrebbe contro una squadra d’altra pasta, al netto delle difficoltà del momento che tormentano il gruppo di Allegri.
Nella sfida che rievoca il commosso ricordo di Andrea Fortunato, campione salernitano che proprio in bianconero conobbe il grande calcio prima che una terribile malattia lo stroncasse nel fiore degli anni, la Salernitana resiste solo 25′, quando Nicolussi Caviglia commette fallo in area su Miretti mandando Vlahovic dal dischetto per il vantaggio juventino. Reazione dell’ippocampo? Poca roba. Dia, Piatek e Candreva sono un tridente sulla carta, ma di pericolosità ce n’è pochissima. Allegri perde Miretti, uscito in barella (dentro Fagioli), ma prima dell’intervallo esulta di nuovo grazie al raddoppio di Kostic, che sfrutta un tocco maldestro di Vlahovic per mettere il pallone alle spalle di Ochoa. Granata di fatto ko già a metà gara.
In avvio di ripresa Fagioli serve in profondità Vlahovic, che di sinistro firma la doppietta dopo 114 giorni di astinenza. E nel finale Kean sfiora addirittura il poker, colpendo un palo. La formazione di Nicola prova a battere un colpo con Dia (impreciso su un cross basso di Sambia) e con il neo entrato Bonazzoli, nessuno che sporchi i guantoni a Szcesny. Troppo poco per rompere la maledizione dell’Arechi, dove la Salernitana non vince da ottobre, quando superò lo Spezia con gol di Mazzocchi. Uno che manca tantissimo…