di Stefano Masucci
Anna Oxa – Sali. 5: la gran signora del Festival di Sanremo apre la kermesse, ma la sua canzone si candida a essere una delle peggiori, quando mancano ancora 14 brani da ascoltare. La classifica momentanea sembra andare in quella direzione. Urla, urla e ancora urla. Dio solo sa perché l’ho presa al FantaSanremo.
gIANMARIA – Mostro. 6: Nè carne né pesce, senza infamia e senza lode. Si è sentito molto di peggio, ma anche molto di meglio. Da rivedere.
Mr. Rain – Supereroi. 7: Autore forse un po’ sottovalutato, la sua performance è impreziosita dalla presenza del coro di bambini, un jolly che può valorizzare il brano. E il ritornello si candida già ad assediare le storie di Instagram, lo risentiremo. Potete starne certi.
Marco Mengoni – Due vite. 8: Uno dei grandi favoriti alla vigilia, conferma quanto di buono detto sul suo brano. A suo agio in una canzone che gli calza addosso alla perfezione. Chiude la prima serata in testa alla classifica, e le quote sul suo successo finale sono già crollate.
Ariete – Mare di guai. 6: Canzone “Calcuttiana” in tutto e per tutto, dalle sonorità al testo, ma che probabilmente avrebbe reso al massimo solo se cantata e interpretata dall’autore stesso. Anche perché la sua performance ha più di una sbavatura. Rimandata, anche se potrebbe comandare le classifiche di Spotify…
Ultimo – Alba. 5: Ok il rinnovamento, largo ai giovani sempre e comunque, viva i look strampalati, ma sull’Ariston in canottiera anche no. Coatto quanto basta, lagnoso anche troppo. Chiude comunque nella top five, anche in virtù di una fan base davvero enorme, ma l’effetto “Re Mida” sembra essere svanito.
Coma_Cose – L’addio. 8: Impossibile restare indifferenti rispetto all’alchimia di un duo che si racconta con dolcezza e delicatezza. Belli di una bellezza non convenzionale, non stereotipata, tra le più liete sorprese della prima serata. C’è il coraggio di mettere a nudo il dolore e quello di provare a superarlo. “E comunque andrà, l’addio non è una possibilità…”.
Elodie – Due. 7,5: Una bomba di sensualità. Consapevolezza, di sé stessa e della propria voce. Esibizione impeccabile, e un ritornello che si candida a rimbalzare nelle radio di stazione. “Per me le cose sono due, lacrime mie, lacrime tue”. Chiude con un convincente secondo posto. Capitano indiscusso della mia squadra al FantaSanremo.
Leo Gassman – Terzo Cuore. 6: Faccia da bravo ragazzo e canzone tutto sommato piacevole. Non sconvolge, ma nemmeno dispiace. Buon piazzamento in classifica in attesa della seconda serata.
I cugini di campagna – Lettera 22. 5: Falsetto, abbigliamento, sonorità. Tutto decisamente fuori contesto, il ripescaggio di Amadeus non convince. Vien quasi da pensare che una chance anche ai Jalisse, tutto sommato…
Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato. 5: Della struggente dedica al padre si capisce ben poco, anche perché l’esibizione è forse tra le peggiori della prima serata. La tanto attesa rinascita, purtroppo, resta in soffitta.
Olly – Polvere. 6,5: Autotune a manetta e ritmo incalzante, almeno ha il merito di rialzare un po’ l’andamento lento delle esibizioni precedenti. Non sarà indimenticabile ma si porta a casa una sufficienza più che meritata.
Colla Zio – Non mi va. 7: Coloratissimi, a metà tra i gruppi pop anni ’90 e i Teletubbies. Sicuramente contribuiscono pure loro a risvegliare l’Ariston con una sonorità hip-hop che farebbe battere il tempo anche al Presidente Mattarella.
Mara Sattei – Duemila minuti. 7: Dopo infiniti tormentoni e fortunatissime collaborazioni prova a mettersi in proprio e fare un passo avanti nella propria carriera. Convincente il brano, l’interpretazione, e il buon piazzamento parziale. Specie considerando che è stata l’ultima a calcare il palco tra i cantanti in gara.