di DARIO CIOFFI
Dieci partite senza sconfitte! Noi, che due campionati di seguito in A non li avevamo mai fatti, tranne che a Fifa ’98.
Otto punti sulla terzultima! Che non ci bastano, ma che profumano di “fatica”, frutti preziosi del lavoro eccezionale di una squadra che non sta solo facendo il suo dovere, sta facendo innamorare un sacco di gente. E questo vale molto di più di ogni risultato.
Quindici gol per questo ragazzo del Senegal! Che ci ha fatto riscoprire il piacere di urlare il nome di un calciatore: Dia. Lui, “ex elettricista” che non è un’offesa ma un orgoglio, perché si capisce ch’è uno che sa quant’è dura portare a casa la pagnotta. Boulaye, nome che ormai per noi si pronuncia come un “Matteo” o uno “Giuann” qualsiasi. Attaccante fortissimo. Eroe di popolo. Meriterebbe le notti della nobiltà della Champions, eppure ci penserà prima di lasciare la sua – e nostra – dannata periferia.
E poi uno stadio meraviglioso! Che canta con la sua Curva. Che ride. Che ama. Che s’emoziona e dà emozione.
Persino “i mister” della tribuna sono trasformati, sembrano meno “intossicosi”: dicono “bravo, nun’ fa niente” a chi sbaglia un passaggio, loro che lo avrebbero buttato a mare al primo errore, e dicono “calma” al calciatore che umanamente si dispera, sempre loro, abituati a vivere “sereni” come gli autisti dei bus della Costiera sotto il sole di agosto.
Che diavolo state combinando, ragazzi!
È roba che non si scorda. E però non si può mai sapere… Se la memoria vi fa difetto, prendete un pezzo di carta e buttate giù due appunti. C’è un sacco di storia da ricordare e raccontare.
(foto US Salernitana 1919)