di DARIO CIOFFI
I bambini di 33 anni fa oggi sono uomini fatti.
Gli uomini del ’90 magari si sentono vecchi.
Un sacco d’altra gente allora manco stava al mondo (né “a numero”).
E però tutti, in quella piazza, hanno in comune il desiderio di (ri)sentire Trottolino, canto per il quale il tempo non sembra mai trascorso, un po’ come per Mietta, il Vikingo e pochi altri.
Io del ’90, a cinque anni, non ricordo nulla. Del ’98 invece sì, tutto, e così quando mi accorgo che Paulo Sousa si è preso il coro di Delio, a ben pensarci, qualcosa la provo. Vorrei scriverne, ma poi mi dico… anche basta!
Il passato è un tesoro. Ne custodiamo con orgoglio ogni frammento. Soprattutto quelli che fecero male e ci resero più forti, destino maledetto e benedetto insieme, di cui parlo spesso non per “amore di sfigati”, ma perché ‘sto fatto di chi essere andati così tante volte a cena col diavolo ed esserci in tale confidenza da pagare il conto una sera a testa, beh, non solo mi piace un sacco, l’ho proprio vissuto, come tanti di voi. E però adesso andiamo oltre. A tutto quel che c’è davanti. Alle sfide che ci aspettano. Ai sogni da rincorrere. E aspettiamo che un giorno, i bambini di oggi, raccontino della Salernitana del 2023…