di DARIO CIOFFI

Come spesso accade, più una società è ambiziosa e forte, più alta è l’asticella delle aspettative e – non è una parolaccia nello sport – delle pretese.
Aggiungici che, oggettivamente, c’è sempre un’altra faccia della medaglia che si sceglie (Iervolino parlava di top 10… “eh, esagerato”… Iervolino parla di conferme come ottimi acquisti per iniziare… “e ch’è? Mo non si compra più?”) e si capisce perché l’ansia ch’eravamo abituati a vivere per vicende (calcistiche) molto più serie un po’ ce la portiamo dietro. Come quell’inseparabile componente della comitiva che nessuno sopporta ma che per tutti a quanto pare “ci deve stare”.

È tutto lecito. È tutto pallone.

Solo una cosa mi permetto di dire, beatamente sotto l’ombrellone: da quando seguo il calcio non ho mai visto né sentito dire che una squadra abbia fatto il ritiro al completo, e anzi quanto a “pre campionati poco utili” la storia offre esempi molto più calzanti di quelli per cui si dà – a volte – del “povero” a Paulo Sousa che giustamente chiede di più ma tutto sommato ad oggi allena la stessa squadra che ha salvato dandole gioco e risultati.

Insomma, la sintetizziamo con uno “stammece quiet’!”? No di sicuro.
È pallone e siamo Salerno. Perciò “quieti” mai, ma inutilmente affannati neppure, magari. Tipo su questa questione politico/calcistica di stadio, centro sportivo, e tuchisei e tuconchistai…
A chi appassiona? Non vuol dire morire nell’Arechi che cade a pezzi né negare l’opinione che si deve avere, semplicemente varrebbe la pena non perdere il focus “vero” di un appassionato che non è chiamato a risolvere problemi che pubblico e privato nel loro interesse dovranno sbrigarsi da soli.

Assai più bello è il fermento per l’esodo a Roma, il desiderio di riprendere da dove avevamo finito, ché non se ne poteva più…

E così, noi cresciuti senza le App con le notifiche sugli orologi, continuiamo i giorni che mancano alla prima di Coppa Italia. Un turno e poi chissenefrega, e però Quel turno, specie se in casa, è la cosa che per qualche giorno conta di più.

Ecco, io il grado di “gravità” di un innamorato della Salernitana non lo misuro sui racconti di “amm’ jut’ p’ tutt’ part’!” (quelli che ci sono andati veramente di persona o di vista li conosco tutti, molti altri l’hanno fatto per un po’ ma poi hanno smesso, ricominciando ora ch’è più bello e facile), ma sulla memoria di Coppa.
E quando mi ricordano che “quell’anno di Delio la prima era con l’Udinese e la stagione dopo Fidelis Andria”, o che una volta in C siamo passati pure per Noicattaro, beh, capisco che c’è da ascoltare.

Domenica c’abbiamo la Ternana. La Sud costa 10 euro e gli altri settori poco di più. Chi è in ferie è giustificato. Per gli altri… sarebbe bello dare un segnale. A chi? A noi stessi! Ché questa città non ha bisogno del primo acquisto né della Curva Nord (eh sì che aspettiamo tutte e due le cose, sìssignore!) per far capire quanta voglia abbia della sua Squadra del Cuore…

Sono i nostri migliori anni… Viviamoli. Godiamoceli!

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